| VIAGGIANDO IN USA...IL DIARIO DI JOEY | ||
|   di Sonia Roccazzella – 29 aprile 2005 – Incredibile
  Joey Tempest. La sua
  capacità di trasmettere emozioni non si limita al modo in cui trascina il
  pubblico dal palco, al suo modo di cantare o al modo in cui compone le
  meravigliose lyrics delle sue canzoni. Si scopre che è anche un abilissimo
  scrittore, capace di farti rivivere, parola per parola, tutto l’entusiasmo e
  l’emozione delle sue personalissime avventure. È quanto ho potuto constatare leggendo il suo meraviglioso diary sul sito ufficiale della band (http://www.europetheband.com, sezione tour - diary). Joey in persona, col suo inglese perfetto e la sua inconfondibile vena poetica, descrive le sue emozioni durante il viaggio in pullman dalla California all’Illinois, lo stato di Chicago (sede del concerto tenuto il 26 aprile all’House of Blues) . L’ideale sarebbe tuffarsi in un bel “sogno d’America” leggendo direttamente le sue parole; ma per chi mastica poco l’inglese, ecco pronta una traduzione del coinvolgentissimo racconto di Mr Tempest (a cui perdoniamo la piccola gaffe di aver datato il racconto 25 maggio anziché 25 aprile!). | ||
 
| IL VIAGGIO DA LOS ANGELES A
  CHICAGO | 
 
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 | «Colorado 25 maggio 2005 
 
   Il fiume comincia dal Nord del
  Colorado, attraversa l’Arizona e il Gran Canyon e finisce proprio fuori Las
  Vegas. Era molto più grande prima che venissero messe le dighe e posso
  proprio immaginare quanto potere debba avere senza il blocco di queste dighe.
  Questo era un puro “Paese dei cowboy”, un posto dove leggende come quelle di
  Billy the Kid sono nate.   Siamo sulla nostra via verso
  Chicago, in Illinois e il viaggio che stiamo facendo ci farà attraversare 8
  stati; California, Nevada, Arizona, Utah, Colorado, Nebraska, Iowa and
  Illinois. 2037 miglia e 30-35 ore, che vogliono dire 2 notti sul tour bus. E
  un sacco di DVD da guardare, tanto da leggere e scrivere.   Abbiamo lasciato Los Angeles
  (House of Blues) la scorsa notte, alle 2 circa. Ho sentito il concerto fatto
  all’House of Blues come il miglior show che abbiamo mai fatto in America.
  Eravamo un po’ nervosi  per lo show
  dato che avevamo un gran rispetto per questa particolare venue. John Norum
  ancora di più poiché per lui era come fare uno show nella sua città e aveva
  molti familiari e amici nella sua lista speciale di ospiti.   Il posto era pieno e io penso
  che siamo venuti fuori molto bene. Una cosa che mi colpisce qui in America è
  che il pubblico è veramente attento alle nostre nuove canzoni, riesco a
  sentirlo dal palco. Mi dà molta speranza per il futuro. Questo tour è proprio
  un’introduzione ai nuovi Europe e noi abbiamo molto lavoro da fare per
  portare e far rimanere la nostra musica qui.   Per qualche strana ragione è
  stato Steve Wonder che ci ha aperto il concerto ieri. C’era un concerto di
  gospel all’House of Blues proprio prima il nostro sound check e siamo
  riusciti a vedere di sfuggita proprio lui. Alcuni membri della nostra crew
  hanno visto la sua performance, io sono arrivato un po’ in ritardo ma sono
  rimasto fino alla fine dello show e ho visto Stevie seduto in prima fila a
  muovere la sua testa verso il coro di gospel. Mi fa pensare a tutta la grande
  musica che lui ci ha regalato, specialmente nei primissimi anni 70. Mi è
  stato detto che aveva 4 anni quando ha iniziato a suonare il piano e dall’età
  di 13 anni ha iniziato a suonare un sacco di strumenti . Penso che albums
  come “Songbook” e ”Music of my mind” siano davvero molto belli. 
   Quando parte la radio, non ci
  sono molte stazioni di puro rock da scegliere. Le nuove stazioni sembrano
  passare solo le cose che riscuotono una certa audience. Ci sono molti canali
  di hip-pop, musica country e un sacco di stazioni di musica spagnola stanno
  emergendo.   La cosa non è poi tanto strana
  dato che lo Spagnolo si parla nella gran parte della California. Se la storia
  che ho sentito è vera, Los Angeles era originariamente un posto dove i Nativi
  Americani e gli spagnoli vivevano e più tardi sarebbero diventati quelli che
  noi oggi conosciamo come Messicani.   Cosa sta succedendo proprio
  ora in America con l’introduzione della radio satellitare (digitale)? Questa
  versione sta guadagnando terreno rapidamente e sembra che le nuove stazioni
  come Sirius e XM saranno il futuro delle radio. Penso che questa sia una
  buona notizia poiché non saranno più così limitati, piuttosto assumeranno
  anche questa direzione, quella della rock music da far girare. C’è la
  possibilità di registrare uno dei nostri show live per la radio satellitare
  durante questo tour. Potrebbe essere una buona cosa. | 
|   Le foto che seguono sono state fatte  dai ragazzi della band e vengono dal sito http://ww.europetheband.com, dove  è possibile vederle nei formati più grandi.   
   
   
   
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   Appena usciti dal locale
  Rosie’s, abbiamo proseguito il nostro viaggio per Chicago, io avevo un
  sorriso dipinto in faccia, come ogni volta che sento le parole “E ora passate
  tutti una buona giornata”. 
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